C’era una volta, tanto tempo fa, una famigliola formata dai genitori e da sei fratelli: Margherita,Rosa, Girasole,Giglio,Primula e Gelsomino. Visto che il padre aveva una bancarella di fiori al mercato, aveva dato ad ognuno dei figli il nome di un fiore.
Questi, ogni mattina, andavano nei campi attorno a casa a raccogliere fiori profumati e colorati da vendere.
Mentre passeggiavano Rosa inciampò in un sasso e si sentì una vocina:-Non potete guardare dove andate?
Era un Bruchino che continuò:-_Che sciocco sono! Non mi sono nemmeno presentato: io sono Bruchino Scavatore e, se vi serve qualche informazione, chiedete pure!
-Allora fai al caso nostro!-risposero i fratelli –Dobbiamo raccogliere i fiori più profumati e colorati.
-Aspettate! Sarebbe troppo facile così: dovrete prima rispondere correttamente a quest’indovinello-spiegò Scavatore- Sono al collo dei signori, dei giovani rubacuori, son di seta, lana o cotone, se mi indossi farai un figurone!
I fratellini ci pensarono un po’ e poi esclamarono in coro: – La cravatta!
-Esatto- risposte il bruco-ora potete seguirmi.
Cominciò così la loro avventura nel mondo dei fiori. Camminarono per tutto il campo e poi arrivarono ad un cespuglio di margherite.
-Come sono belle!-esclamarono. Il bruco spiegò che il loro significato era la semplicità e l’umiltà. In breve tempo ne raccolsero un bel mazzolino.
Una delle bambine, con un filo di voce disse:- Anch’io mi chiamo Margherita e il suo significato rispecchia un po’ il mio carattere umile e semplice.
Il bruco li chiamò dall’altro lato del campo dove li attendevano le primule.
Bruco disse:- Sapete bambini qual è il significato di questi fiori?
Ma i fratelli non lo sapevano.
-La primula dà la forza e la speranza per un nuovo inizio, simboleggia anche l’amicizia nascente. Inoltre sono tra i primi fiori a sbocciare in primavera-spiegò il bruco.
-Proprio come te- disse Giglio a Primula- che se la sorella maggiore: sei nata prima di tutti.
-E’ vero, non ci avevo pensato-rispose Primula.
-Ragazzi, ecco la mia mamma, lei sì che conosce bene tutti i fiori!-esclamò Bruchino.
I fratellini si guardarono intorno e videro una farfalla che si avvicinò e si offrì di accompagnarli. Si posò su di un cespuglio di rose e chiese loro:-Bambini, sapevate che le rose sono i fiori dell’amore e, in base al loro colore, variano il significato romantico?
Rosa intervenne dicendo:-In effetti ho un debole per le commedie romantiche: che coincidenza!
Colti anche questi fiori si trovarono nel bel mezzo del grande prato ma si vedevano solo piante. La farfalla li invitò ad osservare con attenzione e i bambini ammirarono un campo pieno di girasoli gialli che alzavano lo sguardo al sole, più alti di loro.
La farfalla spiegò che era sufficiente uno solo per far felice chi lo riceveva. Nell’antichità il girasole simboleggiava il Dio Sole perciò, chi aveva questo nome , era sicuramente allegro, spensierato e sapeva amare.
-Hai proprio ragione! Io mi chiamo Girasole- disse uno dei fratelli- e mi rivedo in questa descrizione.
-Bambini, parlando di fior, mi avete fatto venire voglia di impollinarne qualcuno. Vado,ciao.-esclamò la farfalla andandosene via.
Bruchino consigliò i ragazzi di chiedere all’ape, l’unica vera intenditrice di fiori ma questa li mandò via minacciando di pungerli.
I ragazzi si avvicinarono ad un gatto randagio di colore bianco e rosso , con aveva un musetto un po’ bizzarro che disse loro:- Non preoccupatevi, l’ape fa sempre così; vi aiuterò io.
Andarono verso una pianta e il gatto, indicando loro le gemme, disse che erano quelle del giglio , simbolo di candore e di purezza.
-Io mi chiamo Giglio- disse il fratello minore- ma non sono puro come il fiore, ogni tanto combino qualche guaio però, forse, ognuno è candido e puro a modo suo!
Tutti risero. Gelsomino fece notare che si era fatto tardi però era deluso perché lui non aveva trovato il fiore di cui portava il nome.
Il gatto strisciò in un cespuglio lì vicino e ritornò con un fiore tra i denti.
-Ecco qua il tuo gelsomino, simbolo di amore profondo proprio come il tuo verso la tua famiglia e, ogni volta che ti sentirai triste, pensa anche al tuo amico gatto che, anche se per poco tempo, ti ha aiutato in questa giornata speciale.
Detto ciò se ne andò correndo.
I sei fratelli ritornarono dal padre con tanti fiori, molti di più del solito, e gli raccontarono la loro avventura. Questi ringraziò esclamando:-Grazie ragazzi per aver riempito la bancarella di splendidi fiori! Ricordate di tenere sempre alto l’onore dei vostri nomi perché siete speciali. Ognuno ha le proprie caratteristiche e ciò vi rende unici, proprio come loro.
Bellissimo lavoro, ben illustrato e decorato, piacevole la favola dei fiori.