Milano ore 8,15.
Andando verso la scuola, come ogni mattina, Pietro continua a starnutire:
– Etciù! Etciù… Mamma non riesco più a respirare! L’odore dei gas delle macchine e questa sabbiolina scura mi danno tanto fastidio!
– Domenica faremo quello che ha detto il dottore: andremo a fare una bella passeggiata in montagna…magari in Valsesia, che non è molto distante da noi.
– Si, si così potrò anche vedere il Monte Rosa che ho studiato in geografia.
La domenica mattina Pietro, la mamma, il papà e Pepe, il cagnolino, partono.
Pietro nelle tasche del giaccone ha una montagna di fazzoletti per il suo raffreddore allergico.
Arrivati ad Alagna, l’ultimo paese valsesiano, Pietro rimane incantato:
– Oh che meraviglia, quanti fiori nei prati! Quante farfalle! Quanti alberi verdi! Che aria fresca! Che colori!
Fugge dalle mani della mamma e corre verso un prato dove dei bambini stanno allegramente giocando.
– Posso giocare con voi vicino all’acqua?
– Certo! Togliti le scarpe altrimenti le inzuppi tutte! Inoltre sarai più libero nell’erba! Guarda, stenditi in mezzo ai fiori!
La mamma da lontano continua a chiamarlo:
– Pietro, rimettiti le scarpe! Non correre! Non sudare! La tua allergia, per l’amor di Dio! Stasera non respirerai più! Non annusare i fiori, starai male! Il polline, per carità!
Ma Pietro non sente, è troppo impegnato con i suoi nuovi amici.
– Dai, giochiamo a nascondino! Raccogliamo i fiori, arrampichiamoci sugli alberi! Inseguiamo il tuo Pepe che rincorre le rane! Togliamoci le magliette!
La mamma è disperata: – Questa sera Pietro avrà un super raffreddore e anche la febbre…guardatelo com’è sudato!
Ma alla sera a casa Pietro non starnutisce, non tossisce anzi respira benissimo e non usa nemmeno un fazzoletto. Sembra un altro bambino.
La mamma non riesce a credere ai propri occhi, Pietro dorme tranquillo, il suo respiro non fischia più.
L’aria della Valsesia ha compiuto il miracolo.